Perché ci si veste di nero al funerale?
Ogni cultura ha il proprio colore da abbinare al lutto.
Così il nero, nella nostra cultura, è per antonomasia il colore del lutto. Dai paramenti funebri alla vestizione della salma il nero è il simbolo del dolore e della perdita.
Così chi partecipa alla cerimonia funebre non può far altro che adattarsi, indossando vestiti e abiti neri o scuri in segno di rispetto verso il defunto.
Vestirsi di nero per il funerale, l’origine dell’usanza.
L’abitudine di vestirsi di nero per il funerale ha origini antiche, che risalgono al tempo dei romani.
Infatti i romani, attribuivano particolare importanza ai vestiti, in particolare la toga. Con lo ius togae indossare la toga era un diritto dei cittadini romani, e in caso di esilio perdevano anche il diritto d’indossarla. Le toghe erano di diversi colori secondo l’ambito o la situazione in cui erano indossate, e c’era una toga dai colori scuri, la toga pulla, che i romani indossavano durante il periodo di lutto.
I colori della toga pulla erano grigio, marrone scuro o nero. Chi indossava la toga pulla mostrava, quindi, il proprio lutto ottenendo il rispetto degli altri.
Papa Innocenzo III, nei primi anni del 1200, con l’intento di coordinare l’aspetto del clero nelle diverse funzioni, rifacendosi all’usanza della toga pulla, prescrisse per i riti funebri il colore nero o viola.
Quest’usanza di adottare il nero per i riti funebri è rimasta tale da allora all’interno della Chiesa Cattolica, e nell’attuale Ordinamento Generale del Messale Romano, riguardo il colore delle sacre vesti che i sacerdoti devono indossare durante i riti, il nero è tuttora indicato per le messe per i defunti e gli uffici funebri.
Se la Chiesa adotta ufficialmente il nero per le cerimonie funebre, è naturale che anche i credenti si adeguino partecipando vestiti di nero al funerale. Ecco quindi che la cultura occidentale ha assimilato l’usanza di vestirsi di nero per il lutto. Tradizione che è giunta, così, attraverso i secoli, fino ai nostri giorni.
Oggi per partecipare ad un funerale non è obbligatorio vestirsi di nero, come nel passato. Questa tradizione si sta piano piano spegnendo ed è sempre più raro assistere a funerali in cui tutti i partecipanti siano vestiti di nero. Rimane comunque il rispetto per il defunto e i propri parenti stretti nella sobrietà degli abiti.
Vestirsi o indossare accessori neri durante il periodo di lutto.
Anche il periodo di lutto successivo alla cerimonia funebre richiedeva il nero come segno distintivo della perdita subita.
Le donne, fino agli anni sessanta del secolo scorso, dovevano indossare vestiti neri, per una durata che, per le donne più anziane, poteva durare tutto il resto della via. Agli uomini, invece, era concesso di indossare abiti comuni con segni distintivi del lutto rigorosamente neri.
Ecco che, allora, sulle giacche o i cappotti venivano apposti dei bottoni neri o delle fasce nere sulla manica sinistra della giacca.
La tradizione della fascia sul braccio rimane nella pratica sportiva. E’ comune vedere squadre di calcio che, per la perdita di una persona legata alla squadra, si presentano in campo con la fascia nera di lutto indossata su una manica della maglia.
In altri casi veniva scelta come segno di lutto per gli uomini, una cravatta nera, da indossare per un periodo variabile dalle 2 settimane a qualche mese, secondo le usanze e tradizioni locali.
Oggi questa pratica di manifestare il lutto con accessori di colore nero, va scomparendo. Spesso chi subisce una grave perdita non tende a manifestarlo esteriormente, anche perché il lavoro oggi tende sempre più a spersonalizzare i sentimenti negativi, tra cui il lutto.
Il nero, colore del lutto
Nella tradizione popolare italiana il nero è indiscutibilmente il colore del lutto.
Tanto più che non ci si limitava ad indossare abiti neri o scuri, ma si arrivava ad impiegare il colore nero per testimoniare il lutto anche in altri ambiti, come sullo stipite della porta per segnalare la scomparsa di una persona in quella casa. O sulle barche, che venivano dipinte interamente di nero come le barche dei pescatori della Gallura, o che venivano dipinte con una striscia nera.
Curiosamente a Livigno, oltre al nero, veniva usato dai ragazzi il colore rosso, come nella tradizione arcaica delle popolazioni germaniche.
Il colore del lutto nel resto del mondo.
Il nero come simbolo del lutto appartiene soprattutto alla cultura occidentale. In altre parti del mondo è sostituito da altri colori.
Il rosso, come abbiamo visto, oltre ad essere considerato un colore luttuoso nell’antica Germania, era anche impiegato come ornamento funerario nell’antico Egitto.
Il bianco, invece, è il colore del lutto per le popolazioni orientali, tra cui la Cina e il Giappone; anche se quest’ultimo, nella politica di occidentalizzazione intrapresa a fine del diciannovesimo secolo, ha adottato il colore nero.
Per questo in Cina non bisogna mai indossare un abito bianco in occasione delle feste e non va usato per impacchettare i regali. Il bianco anche per il mondo islamico appartiene al lutto, in quanto è il colore del sudario che avvolge il corpo.