Cremazione, inumazione o tumulazione; come scegliere il metodo di sepoltura
Indice:
Inumazione
Cremazione
Tumulazione
Si può immaginare quanto è stressante trovarsi a dover decidere per una persona che ci ha lasciato senza sapere se vuole essere sepolto, cremato o se vuole essere messo in un loculo.
I familiari che non hanno avuto nessuna indicazione devono prendere tutte queste decisioni cercando di interpretare le credenze e i gusti personali di chi è venuto a mancare.
Cercando di fare le scelte giuste e con la paura che poi qualche parente abbia da ridire e non sia d’accordo su queste decisioni.
Inumazione
Il termine inumazione indica la “sepoltura nel terreno” (il termine deriva dal latino in-humus), è sicuramente la più antica e tradizionale.
Viene scelta per preferenza personale perché è interpretata come “ritorno alla terra” o perché rappresenta la soluzione più economica.
La legge prevede che il defunto rimanga nel terreno almeno 10 anni, ma poi se il Comune non ha esigenza di liberare il campo ne possono passare molti di più.
Solitamente 10 anni sono troppo pochi perché avvenga la completa mineralizzazione della salma, anche per questo motivo vengono lasciati nel terreno per molto tempo in più rispetto ai 10 minimi stabiliti dalla legge.
Ogni comune deve avere obbligatoriamente spazi destinati all’inumazione delle salme, tant’è che la sepoltura nel terreno è un diritto istituzionale che il Comune deve garantire ai propri cittadini.
In realtà ogni comune stabilisce la propria tariffa per lo scavo della fossa, che quindi varia da paese a paese.
Cremazione
Questa soluzione anche se antichissima, in Italia ha preso piede solo negli ultimi 20 anni.
In alcune zone rappresenta la soluzione più adottata, in altre invece si usa molto poco (ad esempio in Sicilia).
È stata inizialmente ostacolata dalla Chiesa, che poi invece ha accolto a patto che le ceneri vengano conservate all’interno di un Camposanto.
Per autorizzare la cremazione l’Ufficiale dello Stato Civile deve accertare che fosse la volontà del defunto scegliere questo tipo di sepoltura.
Quindi l’estinto doveva aver scritto questa sua volontà nel testamento, oppure doveva essersi iscritto alla Socrem (cioè la società per la cremazione, presente in varie città), oppure la maggioranza degli eredi aventi titolo devono testimoniare che il defunto aveva espresso in vita questa volontà.
Esistono casi particolari in cui non è possibile praticare nessuna di queste tre opzioni e quindi la cremazione non può essere autorizzata.
Una volta scelta la cremazione e avuta la certezza che può essere autorizzata, si organizza la cerimonia con le stesse peculiarità degli altri tipi di sepoltura, cioè la cassa, i fiori, le epigrafi, le foto, l’autofunebre, i portantini, ecc
L’unica differenza è che in questo caso alla fine del Rito funebre invece che proseguire per il cimitero, si accompagna la salma al forno crematorio più vicino, dove nei giorni successivi verrà effettuata la cremazione.
Le ceneri poi possono essere tumulate in un loculo con un congiunto o in una celletta (cioè un piccolo loculo appositamente costruito come cinerario).
Le leggi che regolano le tumulazioni in loculi normali con altre salme variano da comune a comune, in alcuni si paga comunque una concessione, in altri si paga una tassa, in altri si paga solo il costo dell’operazione.
Le ceneri possono essere anche conservate in abitazione.
Per questa scelta sono state create delle urne che non sembrano urne, ma oggetti di design o complementi di arredo, o quadri da appendere con all’interno un’intercapedine per contenere le ceneri.
In questo modo un visitatore non si accorge nemmeno della presenza di un’urna in casa.
La terza opzione prevede la dispersione in natura.
Non si possono disperdere ovunque, ma in luoghi stabiliti dal Comune, che devono avere certe caratteristiche, soprattutto distanze da abitazioni, fabbriche, strutture ecc.
Per essere autorizzata questa volontà del defunto deve essere espressa nel testamento o nel contratto stipulato con la Socrem, quindi se è intenzione di una persona adottare questa soluzione deve fare una di queste due azioni in vita.
Altrimenti non si possono disperdere le ceneri.
Tumulazione
Per tumulazione s’intende la sepoltura in una costruzione di cemento o di mattoni (in alcuni rari casi possono essere in vetroresina) a forma di parallelepipedo, che conterrà la bara per il periodo stabilito dal contratto di concessione.
Per un defunto viene percepito dalla maggioranza delle persone come un gesto di maggior rispetto, come un modo per “metterlo messo bene”, oppure per “sapere che è lì”, rispetto al metterlo nel terreno o cremarlo.
Questa idea viene portata avanti da tanti anni senza apparenti motivi logici, probabilmente per abitudine e per convenzione sociale.
Per la tumulazione è bene usare cofani più resistenti, visto che devono durare per almeno 30 anni all’interno del tumulo. È obbligatorio usare anche una cassa interna in zinco, che non si usa invece per la cremazione e per l’inumazione.
Non sempre c’è una disponibilità di loculi adeguata alle esigenze delle persone, che si trovano così costrette a dover optare per altri tipi di sepoltura.
Se c’è disponibilità invece è possibile acquistare il loculo in vita, “accaparrandosi” il posto in cimitero e sollevando i congiunti dal dover scegliere il luogo e il tipo di sepoltura e agevolandoli anche da un punto di vista economico.